Quinò

Quinò
Caffè Letterario, Imola

Come è nato Quinò

Una mattina sono uscita di casa un po' di fretta e ho pensato di fare colazione in un vecchio bar imolese proprio "sotto l'orologio": ora il bar non si chiama più Giuli ma "Caffé Letterario Quinò".

La vita in provincia o si ama o si odia. A me diverte.

Una mattina della scorsa estate sono uscita di casa un po' di fretta e non ho potuto far colazione, e mi sono fermata al Giuli Bar, che adesso, dopo pochi mesi si chiama ma "Caffé Letterario Quinò.”

La disposizione degli arredi è rimasta la stessa: il bancone a destra, i tavoli più in fondo. I tavoli di legno son carini, anzi io li avrei messi identici anche sotto al portico anziché usarne di totalmente diversi.

Il nome Quinò, non so da cosa mi sia venuto in testa, Quino, senza l’accento sull’ultima lettera sarebbe l'autore delle strisce di Mafalda, che c'entri qualcosa? Boh.

Riguardo alla definizione di "caffé letterario" credo che essa faccia riferimento allo scaffale che figura in sala e alla possibilità di leggersi, oltre al classico quotidiano, un libro prelevato direttamente dalla libreria.

Il Caffè Quinò ospita mostre di foto, pittura and so, organizza eventi culturali, presentazione di libri e molto altro ancora, perché le grigie giornate invernali con le sere cupe e fredde o le piacevoli serate d’estate possano offrire un’occasione di piacevole ritrovo.

I nostri Cocktails

I nostri Cocktails
Cocktails di Quinò

martedì 21 giugno 2011

Roberta Giacometti presenta "Dentro Fuori"


Sabato 25 giugno alle ore 18.30


la scrittrice imolese racconta la storia e i protagonisti della "città dei matti" e della realtà manicomiale di Imola.

Racconta una realtà che a lungo è stata una delle anime della nostra città, i manicomi, il libro Dentro Fuori (Bacchilega Editore) che Roberta Giacometti, coadiuvata dalla lettura di Marina Mazzolani, presenterà sabato 25 giugno al Caffè Letterario Quinò di Imola (Via Emilia 194) alle 18.30. Per tanto tempo, prima ancora della notorietà dovuta all'autodromo, Imola è stata famosa come "città dei matti". Le vaste strutture manicomiali sviluppatesi nell'Ottocento - in cui confluivano buona parte dei malati mentali della regione e non solo - diedero lavoro a moltissime persone ma gli imolesi convivevano con questa realtà conoscendola in modo assai superficiale. Leggere "Dentro fuori . Testimonianze di ex-infermieri degli ospedali psichiatrici di Imola" permette di entrare dentro quella che era a tutti gli effetti una città nella città e conoscere - attraverso le testimonianze di tanti infermieri, medici, operatori -  che hanno lavorato , a partire dal 1937 fino alla fine degli anni Novanta, nelle due grandi strutture psichiatriche dell'Osservanza e del Lolli, una realtà fatta di sofferenza, segregazione, soprusi, ma anche grande umanità da parte di infermieri spesso impreparati ad affrontare un lavoro davvero pesante e che sopperivano con la loro sensibilità cercando di rendere più dignitosa la vita dei ricoverati. Che per lungo tempo non furono solo i malati mentali veri e propri, bensì anche sifilitici, malati di TBC, orfanelli, eroinomani e alcolisti.
Un racconto crudo e intenso di una parte di storia della nostra città rimasta sempre sommersa, ma anche di un percorso assistenziale e terapeutico che spesso anticipò le linee seguite dalla psichiatria italiana. L'autrice, l'editore e lo stampatore hanno rinunciato ad ogni profitto lavorando gratuitamente. Il prezzo intero del libro è destinato a sostenere l'impegno umanitario di Emergency.

martedì 14 giugno 2011

Quando l'amore si trasforma in poca cura di sè?

Quando l'amore si trasforma in poca cura di sè?



Ne parliamo insieme in veranda

Martedì 28 Giugno 2011 ore 21,00

al Caffè Letterario Quinò Via Emilia 194, Imola

Ingresso libero



Associazione Italiana di Consulenza filosofica 
Cafè Philo

La Merla di Caterina Cavina

 Sabato 18 giugno 2011
presentazione presso il  Caffè letterario Quinò 
Introdurrà l'autrice Carla Casazza

Nessuno si ricorda il suo nome, per tutti è La merla, perchè è morta nei giorni più rigidi dell'inverno. E' stata uccisa e oltraggiata nella Bassa Emiliana povera e brutale dei primi del '900. Il fiume l'ha accolta e amorevolmente accudita finchè non è stato il momento di riemergere e tornare a vivere nella Bassa Emiliana di oggi, non più povera ma - spesso - brutale come un secolo fa. Perchè La merla ha una missione da compiere, delle ingiustizie da vendicare. Torna Caterina Cavina con il suo secondo romanzo, gotica, tragica, ma anche capace di ironizzare sugli abitanti della "bassa": paiono usciti da un film di Fellini o di Almodovar, poi pensandoci bene ti accorgi che sono le stesse persone che da queste parti si incontrano ogni giorno. Un libro duro, che sorprende con inattesi cenni poetici, da leggere su vari livelli, come già Caterina ci ha abituato col primo romanzo. Una storia in cui le protagoniste sono le donne, in tutte le declinazioni possibili, e tutto il bene e tutto il male che attorno alle donne orbita oggi come 100 anni fa, perchè in fondo poco è cambiato, come i panorami della "bassa". "Ci sono posti dove gli orizzonti sono più vasti, ma nella Bassa è difficile immaginarlo. Acqua, terra e cielo, questo siamo."

Caterina Cavina è nata a Castel San Pietro, in provincia di Bologna. Dopo una breve parentesi cittadina (ha vissuto a Torino per laurearsi in Scienze della Comunicazione) è tornata nella Bassa emiliana. Per B.C.Dalai editore ha pubblicato nel 2008 Le ciccione lo fanno meglio, che ha avuto un grande successo di pubblico e di vendite.